Lo scoglio
Sullo scoglio ci vai quando l’estate è finita, le idee sono confuse e le giornate destrutturate. E tu galleggi nell’ oceano dei milioni di possibilità con cui riempire il tuo tempo.
Ma almeno, nell’attesa dell’ Expo 2015, ti fai i bagni di Settembre. Bagni con l’acqua fresca che ti fa campà cent’ anni, come urla il signore chiatto che sguazza sotto lo scoglio una domenica qualunque: Mariaaa, tengo ancora a’ besciamella ‘ncopp o stommaco!
La gente dello scoglio è sempre la stessa come nel sequel marino dei Ragazzi del Muretto. C’è il musicista jazz che collega al telefono una cassa senza fili e ci fa ascoltare la Radio Cafè de Paris. C’è la coppia dell’ infermiera incinta+lui disoccupato che studia una tesi comprata su Tesi on Line dopo essersi fatto una canna in riva al mare, come se noi non ce ne accorgessimo. C’è Lidio che fa pulire tutta l’estate la spiaggia al figlio down e se non ci stiamo attenti la sera si fa pure la doccia col bagnoschiuma e si risciacqua nell’acqua di mare. Un tempo c’erano pure mio fratello e Pasquale la mutanda, ora non ci sono più. Mio fratello ha trovato lavoro. Pasquale, forse, non avrà più mutande da mettersi al posto del costume.
Sullo scoglio non nascono amicizie. Solo condivisione dello Scoglio la cui acme si verifica durante i periodi di bassa stagione, in cui l’esperienza comunitaria si rafforza perchè proibita alle masse.
Lo scoglio, quando non ci sono i zulù che lasciano i profilattici, è soprattutto un’esperienza di meditazione e solitudine.
E quando non vuoi parlare ti porti un romanzo di Muriel Spark, poi uno di Patrick Dennis, ti tieni i tuoi cinque chili in più e un amico che ti saluta dicendoti “dovresti fare attività fisica”.
E questo dovresti, va ad accumularsi al resto della lista elaborata sullo scoglio:
- godere un periodo di meritato riposo X
- metterti a dieta X
- scrivere un libro
- trovare un parrucchiere che sa tagliare i ricci@Sud
- farti facebook
- iscriverti a un mega concorso pubblico X
conciliando il tutto con la vita da casalinga e lo scoglio, appunto, due tre ore a settimana per mantenere il colorito e dare l’aspetto di una che riesce a godersi i piccoli piaceri della vita anche nei momenti di intermezzo.
E sullo scoglio, capisco poi che scelta è tutta qui. Tra un affogato al tramonto e un eyebrow bar.
noooo, ma perchè il concorso pubblico?
capisco lo smarrimento in cui versi ma iscriversi ad un concorso pubblico.. in fasi del genere si comprano biglietti aerei, piuttosto!
Magari un biglietto per il Sudamerica, per esempio?!;-)